Domori Spa Trionfa al Premio Innovazione SMAU 2024: Un Nuovo Approccio alla Gestione dei Pagamenti
Innovazione e Tradizione nel Settore del Cioccolato di Alta Gamma Domori Spa, una delle aziende più rinomate nel settore del
Uno studio condotto da Demoskopika ha misurato il rischio di sovraffollamento turistico e le sue conseguenze utilizzando cinque parametri che definiscono l’“occupazione” di un territorio da parte dei turisti. La suddivisione provinciale dell’analisi ha confermato molte tendenze note, ma ha anche rivelato alcune sorprese.
Le destinazioni più a rischio, secondo l'Indice Complessivo di Sovraffollamento Turistico (Icst) ideato da Demoskopika, includono le città tradizionalmente più visitate come Venezia, Milano, Firenze e Roma. A queste si aggiungono mete estive come Rimini e altre località meno prevedibili come Bolzano, Livorno, Trento e Verona. La mappa interattiva pubblicata dall’istituto illustra come il sovraffollamento turistico venga valutato attraverso una combinazione di cinque indicatori, che riflettono diverse dimensioni dell'impatto turistico.
Secondo Demoskopika, le province con una vocazione turistica elevata, caratterizzate da una popolazione residente esigua che cresce considerevolmente durante le alte stagioni, soffrono maggiormente l’overtourism. Venezia, con la sua affluenza turistica costante durante tutto l’anno, ne è un esempio lampante.
Per tutte queste aree, il livello di rischio è classificato come “Molto-Alto”, indicando un sovraffollamento preoccupante che ha impatti critici sulla qualità della vita locale e sulla sostenibilità delle destinazioni turistiche. Milano, Roma, Firenze e La Spezia (con le Cinque Terre) si collocano nel livello “Alto” dell'indice, a causa della loro dimensione e popolarità turistica.
Gli indicatori utilizzati per misurare il sovraffollamento sono:
Sul versante opposto, province come Benevento, Rieti, Reggio Calabria, Isernia e Campobasso subiscono meno la pressione turistica. Queste destinazioni, classificate a livello “Molto-Basso”, registrano un sovraffollamento minimo con impatti limitati su infrastrutture e residenti. Per esempio, Bolzano registra 64 turisti per residente, mentre Benevento ne conta meno di uno per abitante. Anche i rifiuti urbani prodotti pro capite variano significativamente tra Rimini (71,65 kg per turista) e Isernia (0,92 kg per turista).
Le Cinque Terre sono classificate nel livello “Alto” a causa della configurazione provinciale dello studio, che non riesce a valutare dettagliatamente i microterritori. Con una popolazione residente di soli 3.500 abitanti in una provincia di 220.000 persone, l’impatto dei turisti su Monterosso, Vernazza, Corniglia, Manarola e Riomaggiore risulta relativamente limitato rispetto al totale provinciale.
Le province nei tre livelli di rischio sono:
Molto Alto: Rimini, Venezia, Bolzano, Livorno (comprese le località costiere e l’Elba), Trento, Verona e Napoli.
Alto: Milano, Savona, Ravenna, Roma, Trieste, Imperia, La Spezia (Cinque Terre), Grosseto, Firenze, Gorizia, Aosta, Forlì-Cesena.
Moderato: Siena, Monza-Brianza, Brescia, Padova, Genova, Sassari, Vibo Valentia, Lucca, Pistoia, Como, Bologna, Pisa, Pesaro e Urbino.
"Il sovraffollamento turistico minaccia non solo la sostenibilità delle destinazioni più amate, ma anche la qualità dell'esperienza dei visitatori e la qualità della vita dei residenti," dichiara Raffaele Rio, presidente di Demoskopika. "È necessario promuovere un turismo più responsabile e sostenibile, implementando politiche che limitino temporaneamente e numericamente l’accesso ai luoghi più a rischio e promuovano destinazioni alternative meno note ma altrettanto ricche di cultura e bellezza, oltre a incentivare il turismo fuori stagione."